METTIAMO IN RETE

UN NUOVO PROGETTO INTERCULTURALE:

OGNUNO NEL MONDO HA UNA POESIA CHE GLI E’ CARA

 

“Prendete la vita con leggerezza, che non è superficialità ma un planare sulle cose dall’alto, non avere macigni nel cuore” (Italo Calvino).

L’avvio di un nuovo progetto radicato nell’intercultura e connesso alla condizione emblematica della Migrazione, ci rende coraggiosi. Perché non è facile la semplicità, non è istantaneo l’avvicinamento e la cura delle relazioni nell’attraversamento delle lingue e delle tradizioni, quando queste siano elementi basilari del vivere umano, presenti in ogni luogo e in ogni tempo.
La Poesia si rende Migrante perché è nell’aria, nell’essere, nel fare, e perché, quale forma comunicativa che precede il linguaggio e al tempo stesso lo sviluppa e gli dà senso, è un tramite per attraversamenti tra sponde sensibili e vitali. Ci conduce a percepire la possibilità evolutiva di questo cammino, così apparentemente aereo e immateriale quanto solidamente radicato a terra.
E della terra vorremmo parlare nell’introdurre questo progetto di scambio delle parole: non solo per esserne ospiti se pure spesso privi di riconoscenza. Vorrei parlarne anche nella direzione di una unità d’intenti che possa risollevare la speranza e la fiducia a fronte dell’impoverimento e decadimento della condizione umana all’interno delle relazioni planetarie. Allo stato attuale, che di Stati ne vede tanti con altrettante precarietà, disuguaglianze sociali e culturali, l’emergere della prossimità e dell’uguaglianza interiore nell’esperienza di essere e stare al mondo, porta con sé un’emozione e una scoperta inaspettata, seppure intimamente attesa.
Così accadrà a chi vorrà leggere e coltivare questa forma d’incontro che mettiamo in rete, di chiedersi perché sia tanto difficile aprirsi all’altro se non a causa dei conflitti e competizioni prive di ogni stuatuto ragionevole e stratificati in un tempo inconsapevole. Apparirà allora quanto dentro ciascuno ci siano battaglie, respingimenti, prove di resistenza, fatiche non solo per le differenze e per le distanze, ma per il timore dell’altro e della storia che ogni essere umano porta con sé.
Questo progetto si propone di entrare nell’anima poetica di ogni persona, di ogni lingua e di ogni nazione. Ognuno nel mondo ha una poesia che gli è cara. Ci sono forme poetiche che sono comuni alle singole comunità e potenzialmente comuni ad ogni comunità. Noi le cerchiamo. Con l’aiuto di mediatori dell’intercultura le conosciamo, e mentre le conosciamo le condividiamo con chiunque voglia esserne toccato. Poesia migrante e poesia di migranti. Poesia che migra e ritorna. Poesia che si scambia e che racconta. La poesia è in ognuno di noi in mille modi diversi che tutti si riconoscono tra loro.

Matilde Avenali, Associazione culturale Nel verso Giusto/Poesia

 

poesia migrante

 

POESIA MIGRANTE

Poesia : Amader Choto Nodi Chole Bake Bake
Scritta da : Rabindranath Tagore
Proposta al progetto “Poesia migrante” da Aminur Rahman (Bangla Desh)
Mediatrice : Anna del Moro, Associazione Le Rondini, Senigallia

trascrizione:
আমাদের ছোটো নদী চলে বাঁকে বাঁকে Amader chhoto nodi chole bake bake
বৈশাখ মাসে তার হাঁটু জল থাকে। Boishakh maasche tay hnatu jol thake.
পার হয়ে যায় গোরু, পার হয় গাড়ি, Paar hoe jay goru, paar hoy gaari
দুই ধার উঁচু তার, ঢালু তার পাড়ি। Dui dhaar unchu taar, dhalu taar paari.

চিক্ চিক্ করে বালি, কোথা নাই কাদা, Chik chik kore baali, kotha nai kada;
একধারে কাশবন ফুলে ফুলে সাদা। Ekdhare kaash bon – fule fule saada.
কিচিমিচি করে সেথা শালিকের ঝাঁক, Kichi michi kore setha shaliker jhaak.
রাতে ওঠে থেকে থেকে শেয়ালের হাঁক। Raate othe thele theke sheyal-er hnaak.

আর-পারে আমবন তালবন চলে, Aar paare aam bon, taal bon chole-
গাঁয়ের বামুন পাড়া তারি ছায়াতলে। Gnaaer bamun para tari chaaya tole.
তীরে তীরে ছেলে মেয়ে নাইবার কালে Teere teere chele meye nahibaar kaale
গামছায় জল ভরি গায়ে তারা ঢালে। Gamchai jol bhori, gaye tara dhale.

সকালে বিকালে কভু নাওয়া হলে পরে Shokale bikale kobhu nawa hole pore
আঁচল ছাঁকিয়া তারা ছোটো মাছ ধরে। Anchole chankiya tara choto mach dhore.
বালি দিয়ে মাজে থালা, ঘটিগুলি মাজে, Bali diya maaje thaala, ghotiguli maaje,
বধূরা কাপড় কেচে যায় গৃহকাজে। Bodhura kapor keche jay grihokaaje.

আষাঢ়ে বাদল নামে, নদী ভর ভর Ahare badol naame, nodi bhoro-bhoro-
মাতিয়া ছুটিয়া চলে ধারা খরতর। Matiya chutiya chole dhaara khorotoro.
মহাবেগে কলকল কোলাহল ওঠে, Mahabege kalkal kolahol othe,
ঘোলা জলে পাকগুলি ঘুরে ঘুরে ছোটে। Ghola jole pakguli ghure ghure chote.
দুই কূলে বনে বনে পড়ে যায় সাড়া, Dui kuke bone bone pore jay shara,
বরষার উৎসব জেগে ওঠে পাড়া।। Boroshar utshabe jege othe paara.

 

Traduzione in italiano:

Il nostro piccolo fiume

Il nostro piccolo fiume scorre in anse aggraziate,
Il caldo estivo asciuga in lento scorrere.
Carri e bestiame agevolmente lo attraversano
Le sponde sono alte, il fondo poco profondo.

Il letto di sabbia riluce, non c’è traccia di fango.
La riva lontana brilla coi suoi bianchi fiori di Kash
Dove stormi di mina instancabili cinguettano per tutto il giorno
E le grida dello sciacallo nella notte salgono.

Queste anse riparano borghi sonnolenti nell’ombra del dormiveglia,
Fila di manghi e palme antiche.
All’ora del bagno i bambini giocano e nuotano
Spruzzandosi l’acqua l’un l’altro in allegro rumore.

Ogni giorno terminato il bagno
Prendono piccoli pesci nella rete di stoffa.
Le donne portano a casa le pentole lavate e pulite
Dopo avere lavato ogni cosa ritornalo alle loro faccende.

Quando le piogge scendono, il fiume di gonfia veloce,
impetuose acque alzano la voce in felice tumulto.
Il torrente fangoso scorre in gorghi e vortici.
Entrambe le rive si uniscono in gioioso frastuono.
Sorgete, e prendete parte alla festa della pioggia.

 

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