LA SETTIMA EDIZIONE DI DEMANIO MARITTIMO KM-278 E’ STATA UN SUCCESSO

SULLA SPIAGGIA DI MARZOCCA UN EVENTO ALTISONANTE

 

Migliaia di persone sulla spiaggia di Marzocca hanno partecipato alla maratona notturna di Demanio Marittimo.Km-278 confermando il successo del suo format unico. Un pubblico attento che si è fatto “comunità” e ha fatto registrare il tutto esaurito per gli appuntamenti in programma fino a a tarda notte, dal critico Achille Bonito Oliva agli artisti Sislej Xhafa, Moataz Nasr e Adrian Paci, agli architetti Stefano Boeri, Mario Cucinella, Mark Lee.

Oltre al programma che si è sviluppato in parallelo sui due palchi, grande interesse anche per la novità di quest’anno: il tavolo centrale dedicato al tema della ricostruzione, con le testimonianze, le
esperienze e i progetti di molti degli attori coinvolti.

Non è stata solo un successo di pubblico, la settima edizione di Demanio Marittimo.Km-278 , alla partecipazione che cresce anno dopo anno si aggiunge infatti un altro risultato: l’affermazione evidente dell’idea di comunità che da sempre è alla base della manifestazione curata da Cristiana Colli e Pippo Ciorra, promossa dalla rivista MAPPE, in collaborazione con il MAXXI, Museo delle Arti del XXI secolo, il Comune di Senigallia, la Regione Marche e un’ampia rete di partner pubblici e privati. “Comunità” – è emerso più volte durante la discussione – come fondamento di ogni forma di
progetto, domanda di ogni territorio, prospettiva e visione di futuro. Chi si ritrova ogni anno sulla spiaggia di Marzocca non è solo spettatore, ma si fa portatore e testimone dell’importanza di questa domanda.

Le risposte di questa edizione si sono articolate in oltre 20 appuntamenti, nelle voci di 80 protagonisti, nel flusso costante di persone che si è mosso nel suggestivo allestimento di specchi, tra i due palchi e il tavolo di lavoro centrale, novità di quest’anno, dedicato a creare un laboratorio sulla ricostruzione. Intitolato “Community after Earthquake” è stato animato dai progettisti del laboratorio di Stefano Boeri, incaricato del coordinamento della pianificazione urbanistica delle quattro regioni colpite dal terremoto, dall’architetto Mario Cucinella con la scuola SOS, a capo del piano per la ricostruzione di Camerino e curatore del prossimo Padiglione Italia alla Biennale Architettura, dagli studenti delle Università coinvolte nella riflessione post-sisma – Università Politecnica delle Marche, SAD di Camerino e molte altre – oltre al gruppo di lavoro che fa riferimento alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche guidata da Carlo Birrozzi.

Il punto di partenza come sempre è stata la cultura adriatica, oggi più che mai risorsa di un territorio chiamato a una rigenerazione profonda del suo modello di sviluppo, delle sue forme di convivenza, delle sue nuove centralità abitative. Anche quest’anno Demanio Marittimo l’ha posta di
fronte al mare e di fronte alla sua capacità di apertura, di rivolgersi all’altra sponda, di includere saperi – arte, architettura, design, innovazione – e di confrontarsi con l’altro.
Anno speciale anche per la celebrazione dei vent’anni del progetto culturale-editoriale del gruppo Gagliardini:  la rivista MAPPE con i suoi primi 10 numeri, Demanio Marittimo con le sue 7 edizioni, il sistema Mappelab inaugurato da Vittorio Gagliardini oltre 20 anni fa.

Tra gli appuntamenti più seguiti le anticipazioni sulle grandi mostre internazionali di architettura, le conferenze di architetti internazionali come Mark Lee di JOHNSTONMARKLEE e Stefano Boeri, il racconto intervista al critico Achille Bonito Oliva, gli incontri con artisti che portano le storie delle loro comunità sulla scena internazionale, dalla Biennale di Moataz Nasr e Sisley Xhafa all’Albania di Adrian Paci. Tra i momenti più emozionanti l’incontro tra due storie parallele che l’artista Giovanni
Gaggia ha unito per la prima volta sul palco di Demanio Marittimo: quello tra Daria Bonfietti, Presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, e Luisa e Tiziana Davanzali, figlie dell’anconetano Aldo Davanzali, fondatore dell’Itavia, scomparso nel 1985, vittima dell’accusa infondata della responsabilità della tragedia. E ancora, gli archivi come fonti di creazione di nuove comunità epistemiche, appartenenze, forme innovative di costruzione del valore.
La retrospettiva integrale dedicata al regista e illustratore marchigiano Simone Massi ha accompagnato l’attesa dell’alba, carica di idee, riflessioni, progetti, sul litorale adriatico.

 

Ufficio stampa Demanio Marittimo.Km-278, Maddalena Bonicelli e Santa Nastro

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