Non siamo nuovi alla pubblicazione di componimenti poetici.
Diamo spazio ad un poeta nato ad Ancona, Alessandro Bravi.
E tu mi guardi con quel tuo fare triste
e quel tuo modo silenzioso di muoverti.
Non amo ogni tuo modo di essere, ma ti amerei in ogni tua reincarnazione,
essere bello di gioie assuefatte,
essenza timida e dolce.
Mi scanso di lato per riguardarti discreto,
e seguo voracemente ogni tuo lineamento
ogni tua ruga.
Mi chiedo cosa farebbe il mondo senza i tuoi fermi immagine?
Che grigiore avrebbe la nostra esistenza senza i tuoi mesti respiri?
Così disperati e straziati dal mostro del dolore,
gettati selvaggiamente nella polvere dell’orgoglio,
dovremmo chiedere ai sassi “che senso ha la mia vita?”
perché saranno loro i nostri unici compagni.
Evviva il destino mia vita,
ci perdiamo divampando come fuochi d’artificio,
mentre assenti riflettiamo sulla luna, sull’arte e sul vino.
Trasudiamo vita da ogni nostra vena mentre tutto intorno
si modifica si moltiplica e muore,
ed il cielo ci distrae col suo canto suadente.
Avremo veramente cercato abbastanza?
Avremo veramente accettato il nostro senso di abbandono?
Così stretti e angosciati in fondo a questo crepaccio,
che ci limita ma non ci preclude la vista dell’alto.
Sapremo veramente un giorno adoperare le ali?
Evviva l’istinto vita mia, tracimiamo
travolgendo insieme lo stesso nostro destino,
senza più affliggersi per gli errori passati.
Usiamo le ali.
(Alessandro Bravi)