La sindaca di Ancona vincitrice del World Mayors Prize
Valeria Mancinelli, sindaca Pd di Ancona, è la vincitrice del World Mayors Prize 2018, riconoscimento conferito ogni due anni dalla filantropica City Mayors ai sindaci che si sono distinti per leadership, ma anche empatia e capacità di tenere unita la propria comunità. L’edizione 2018 è stata dedicata alle donne nel governo locale, e alle sindache in particolare. «È difficile spiegare come mi sento – ha scritto sulla sua pagina FB – sorpresa, onorata e anche commossa per aver vinto questa edizione del World Mayor 2018 dedicata alle donne sindaco. Ma sono soprattutto contenta per il mio, il nostro mondo, che è #Ancona».
Mancinelli, classe 1955, dal 2001 al 2009 alla guida della società compartecipata di gestione del servizio idrico integrato nel bacino di Ancona, è stata eletta nel 2013 alla guida di una coalizione di centrosinistra guidata dal Pd alleato con Verdi, Udc, Scelta civica e una lista civica locale. È stata riconfermata alle elezioni comunali del 2018. Il dossier di Mancinelli comprende un breve saggio scritto da lei stessa, un’intervista e varie testimonianze. Nel saggio Mancinelli descrive il suo approccio a partire dall’inizio della sindacatura. «Ho stabilito un patto di sincerità con la mia comunità – scrive Mancinelli – Io riferisco in maniera trasparente e diretta quello che viene fatto, i passi necessari per la realizzazione di ogni progetto, le difficoltà che ho incontrato e i risultati che vogliamo raggiungere.
Da quando è stata eletta nel 2013 – spiega una nota della World Mayors Foundation -, Valeria Mancinelli ha ringiovanito l’antica città di Ancona, che portava ancora le cicatrici della crisi finanziaria del 2008. Migliaia di posti di lavoro erano andati persi. La crescita del porto, il motore economico della città, si era bloccata, e le piccole medie imprese ne soffrivano le conseguenze. Durante la campagna elettorale, Mancinelli «non ha fatto promesse esagerate, ma si è
impegnata per un recupero economico a piccoli passi». «Durante il primo trimestre della sua amministrazione – si legge -, le strade furono riasfaltate, i parchi e gli spazi verdi ripuliti, e le numerose attrazioni turistiche della città, incluse le sue famose spiagge, hanno di nuovo conquistato le più accreditate recensioni. La costruzione navale è di nuovo fiorente. Ogni passo ha fatto di Ancona una città più vivibile, ogni passo ha accresciuto la fiducia delle persone nel futuro della città».
La sindaca Mancinelli è «un politico pacato, che parla in maniera chiara e che descrive la sua visione in termini semplici». Una sindaca «che non gonfia i risultati della sua amministrazione e nemmeno nasconde le difficoltà quando si presentano». Nel suo saggio per il World Mayor, Mancinelli scrive che proviene da una famiglia che ha vissuto la Resistenza partigiana, il movimento che ha portato alla Liberazione d’Italia dal nazifascismo. I protagonisti della Resistenza hanno preso ispirazione dai grandi valori della democrazia, libertà, solidarietà e partecipazione. «Questi valori rimangono tutt’oggi il mio punto di riferimento»,
dice il sindaco. Che parla anche dell’influenza delle sue nonne. Una di loro, sindacalista, ha lottato per i diritti delle donne che lavoravano con lei; l’altra ha supportato il marito ferroviere quando fu licenziato perché si era rifiutato di aderire al Partito Fascista di Mussolini.
Insieme a molti sindaci italiani,la sindaca di Ancona ha condannato il cosiddetto “decreto Salvini”. Il decreto «abolisce la protezione umanitaria per i migranti che non hanno diritto allo status di rifugiato, ma non possono essere rimandati a casa». Secondo Mancinelli «l’applicazione del decreto sicurezza e immigrazione pone un serio problema: costringe in clandestinità coloro che fino a ieri godevano di un sistema di protezione specifico, ovvero la protezione umanitaria. Quest’istituto scompare con il decreto Salvini, e circa 40 mila persone in tutta Italia finiscono in mezzo alla strada, perché altri diritti di cittadinanza non ne hanno e perché nessuno è in grado ad oggi di garantire loro un rapido rimpatrio»
Quanto alle sfide dell’integrazione Mancinelli ricorda che circa il 13% della popolazione di Ancona è straniera. «Molte comunità straniere sono concentrate in due quartieri – spiega – Nessuno nega che esistano delle tensioni e che l’integrazione è un processo lungo e difficile. Ma abbiamo fiducia che sia possibile costruire con il tempo un nuovo modello di comunità»
Articolo di Andrea Gagliardi, pubblicato ne “IlSole24Ore” il 12 febbraio 2019