Ancona / 26 -29 agosto
Il programma di venerdì 28 agosto
Protagonista Giordano Bruno Guerri con il suo racconto di D’Annunzio e di Fiume. Poi incontro con Marco Omizzolo per indagare il caporalato.
Per il venerdì di Adriatico Mediterraneo 2020 protagonista Giordano Bruno Guerri con il suo racconto di D’Annunzio e di Fiume. Poi incontro con Marco Omizzolo per indagare il caporalato e lo sfruttamento nei campi, La strategia della Paura con Angelo Ventrone e il procuratore Sergio Sottani. L’alba al Passetto con i Paesaggi Sonori di FORM MusicaUna Ensemble.
Il racconto appassionante, spiazzante e inedito di Gabriele D’Annunzio e dell’invasione di Fiume con Giordano Bruno Guerri, l’indagine dall’interno del mondo del caporalato in “Sotto Padrone” con il sociologo Marco Omizzolo, il filo sottile che accompagna la storia repubblicana italiana nella “strategia della paura” analizzata dallo storico Angelo Ventrone e all’alba al Passetto la fusione di stili e mondi musicali con l’ensemble FORM Musicauna: questo è l’intenso venerdì 28 agosto di Adriatico Mediterraneo Festival.
Fiume, una storia italiana: il D’Annunzio inedito di Giordano Bruno Guerri
Il 12 settembre 1919 un poeta, alla testa di duemila soldati ribelli, conquista una città senza sparare un colpo. Vi rimarrà oltre un anno, opponendosi alle maggiori potenze sotto gli occhi di un mondo ancora sconvolto dalla Grande Guerra. Gabriele D’Annunzio a Fiume è una storia che ha ancora molto da raccontare: una storia molto italiana, nelle sue passioni, nelle sue contraddizioni. Lo fa con il suo stile inconfondibile e basandosi su documentazione inedita Giordano Bruno Guerri, in un dialogo serrato con il giornalista Matteo Tacconi e con il supporto musicale di Enzo Ruggieri. Fiume dunque, autunno 1919: Gabriele d’Annunzio sogna di trasformare la sua «Impresa» in una rivoluzione globale contro l’ordine costituito e per sedici mesi trasforma la città in un teatro di cospirazioni, feste, beffe, battaglie, amori, in un intreccio diplomatico e politico sospeso tra utopia e realtà. Nelle luci e nelle ombre dell’Impresa ritroviamo, a distanza di cento anni, molti aspetti del mondo di oggi: la spettacolarizzazione della politica, la propaganda, la ribellione generazionale, la festa come mezzo di contestazione, la rivolta contro la finanza internazionale, il conflitto tra nazionalismi, il ribellismo e la trasgressione.
Giordano Bruno Guerri ricostruisce quei sedici mesi attraverso migliaia di documenti inediti custoditi negli Archivi del Vittoriale, intrecciando in una narrazione appassionante la grande storia con le vicende degli uomini e delle donne che hanno vissuto quell’irripetibile avventura, e portando alla luce un aspetto inedito della poliedrica personalità dell’uomo che ne fu l’ispirato animatore e l’indiscusso protagonista.
Appuntamento alle 21.00 alla Corte della Mole, ingresso 10€.
Gli incontri di venerdì 28 agosto: il caporalato con Marco Omizzolo e per Diritti e Rovesci la Strategia della Paura con Angelo Ventrone
Due incontri riempiono il pomeriggio di venerdì 28 agosto ad Adriatico Mediterraneo Festival. Il primo vede al centro i diritti nei campi italiani, tra caporalato e agromafie. Protagonista dell’incontro è Marco Omizzolo, sociologo Eurispes e collaboratore di Amnesty International, che presenterà il suo ultimo lavoro “Sotto Padrone”. Omizzolo ha lavorato per diversi mesi come bracciante infiltrato nelle campagne pontine al seguito di braccianti punjabi, sotto caporale indiano e padrone italiano, per studiare l’esperienza del caporalato. Da due anni vive sotto vigilanza da parte delle forze dell’ordine per via delle numerose minacce subite, le ultime solo pochi giorni fa. L’incontro è organizzato in collaborazione con Amnesty International Marche e con Libera Ancona – Presidio Rocco Chinnici e sarà moderato da Arianna Burdo di Amnesty International. L’appuntamento è alle 17.00 allo Spazio Cinema della Mole.
Alle 18.30, sempre allo Spazio Cinema della Mole, inizia il secondo appuntamento con il ciclo “Diritti e Rovesci” a cura del Garante Regionale per i Diritti della Persona. Si confrontano lo storico Angelo Ventrone e il procuratore generale presso la Corte di Appello di Ancona Sergio Sottani: al centro della discussione “La strategia della paura”, ultimo lavoro di Ventrone. A cinquant’anni dalla strage di Piazza Fontana, che apre la strategia della tensione, Angelo Ventrone prova a collocare quel disegno eversivo in una cornice storica più ampia, che non comprende solo l’Italia. Filo conduttore è la “strategia della paura” che opera ogni volta che all’orizzonte si profilano trasformazioni sociali importanti: è proprio allora che affiora la tentazione di fare un passo indietro e sconfessare i valori della democrazia. Lo storico, docente all’università di Macerata, fa da guida lungo una strada nella quale attentati, stragi, insabbiamenti, depistaggi e omissioni si rivelano lo strumento primario di un disegno indirizzato a tenere in perenne stato di allarme la popolazione e far sentire la sinistra, identificata con il nemico interno, sempre sotto scacco. Con Ventrone si confronta il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Ancona Sergio Sottani, magistrato che ha trattato numerose inchieste delicate, tra le quali quelle sulla schedatura di magistrati da parte dei Servizi Segreti, su casi di corruzione giudiziaria al Tribunale di Roma e sugli appalti pubblici connessi al G8 alla Maddalena.
A condurre l’incontro è il Garante Regionale per i Diritti della Persona Andrea Nobili.
Sabato 29 agosto. Il concerto al Passetto: Elva Lutza & Renat Sette in “Amada Trio”
Per l’ultimo dei concerti all’alba al Passetto sabato 29 agosto Adriatico Mediterraneo Festival crea un ponte tra Sardegna e Provenza con “Amada Trio”, il progetto che vede insieme due musicisti sardi, Nico Casu e Gianluca Dessì, e Renat Sette, erede della millenaria tradizione provenzale dei trovatori.
Sorprendente e convincente la ricchezza dei repertori musicali della Provenza e della Sardegna, affascinante l’originalità di un canto tradizionale che incontra l’improvvisazione jazzistica. Un concerto, che è anche un disco, semplicemente fuori dal tempo eppure contemporaneo. La collaborazione fra gli Elva Lutza e Renat Sette – da un lato un duo capace di attirare l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori, dall’altra il cantore per eccellenza dell’antica storia d’Oltralpe – è una sfida al modo di confrontarsi con il passato. Amada fa immergere gli ascoltatori nei canti tradizionali di queste due terre attraverso la rielaborazione, l’improvvisazione e un gusto che veste queste tracce di una contemporaneità sorprendente. Elva Lutza, duo sardo, è composto dal cantante e trombettista Nico Casu e dal chitarrista Gianluca Dessì: una proposta fresca e nuova che mescola tradizione folk e improvvisazione jazzistica. Renat Sette è un cantante dell’Alta Provenza, forse il più carismatico fra gli esponenti del revival della musica provenzale. Conosciuto per le sue performances a-cappella e anche per le sue collaborazioni con gruppi musicali dei paesi del medio oriente e del mediterraneo, nel suo curriculum una vasta discografia che copre generi che vanno dal tradizionale, al folk revival, alla world-music.
Appuntamento alle 6.00 alla Scalinata del Passetto.