Ritratto di un artista
Il 10 e l’11 febbraio è andato in scena l’atteso spettacolo “Arlecchino servitore di due padroni”, coprodotto dal Centro Teatrale Senigalliese e dal Comune di Senigallia, al Teatro La Fenice. Nei panni di Arlecchino l’attore senigalliese David Zanza Anzalone, guidato dalla regia di Carlo Boso, maestro internazionale della commedia dell’arte e a sua volta Arlecchino con il Piccolo Teatro di Milano e con il TAG Teatro di Venezia.
Ma l’Arlecchino interpretato da Zanza è molto diverso da quello tradizionale. Lo spettacolo, infatti, pur prendendo le mosse dall’opera goldoniana, è ambientato nel 1947, in un’Italia appena uscita dalle macerie della guerra e con un’identità tutta da ricostruire sia sul piano fisico che morale. Tra amori, intrighi politici, musica e passioni, lo spettacolo affronta i temi del difficile dopoguerra italiano, senza però mai rinunciare a divertire il pubblico attraverso la comicità e l’ironia. In scena, insieme a Zanza, la Cantina Rablé, una compagnia teatrale di giovani attori provenienti da tutta Italia e nata all’interno del Centro Teatrale Senigalliese.
Di seguito l’intervista a Zanza, realizzata per il progetto TARGATO H, da cui ne è stato tratto uno spettacolo ed un libro di successo e lo spettacolo comico IO NON SONO NORMALE.
<Attenzione: colui a cui dedichiamo il pezzo, è uno dei personaggi più leggendari prodotti dalla nostra città, Senigallia, e dalla letteratura moderna. Attenzione a David Anzalone “Zanza”, il possente attore, lo spietato condottiero, l’invincibile “bestia da palcoscenico”, l’irresistibile comico. Colui che schiaccia, passandoci e ripassandoci sopra, i nostri pregiudizi. Dall’alto, al volante del suo bolide, fatto di astuta ironia e spiazzante autoironia, ma anche di disprezzo, vola sopra i nostri limti. Ad ogni suo passaggio, s’innalzano risate e applausi, inni solenni della nostra piccolezza. Zanza, l’immmortale, orgoglio di Senigallia, sta conquistando tutta l’Italia. Non è normale e non ci tiene ad esserlo. Le sue riflessioni su ciò che è considerato “normale” raggiungono un irresistibile grado di umorismo: quel particolare umorismo che non nasconde le nevrosi della vita quotidiana, ma le esalta e le esaspera, scoprendo il meccanismo esilarante e diabolico che trasforma in battuta tutti i pregiudizi sull’handicap.
RITRATTO DI UN ARTISTA
Io ti definirei: scrittore comico, parodista raffinato, colto, fulminante ed esilarante. Tu, Come ti definiresti?
Ti stai dimenticando le piu’ importanti: handicappato e carogna.
UNA FORZA DELLA NATURA
“Una forza della natura”, come ti ha definito “Repubblica. Effettivamente passi con grande successo dalla televisione (l’ospitata in prima serata a “Vieni via con me” di Fazio) al Teatro, alla scrittura. Non bisogna essere normali per riuscire in tutto, no?
Infatti io non sono normale! Pero’.. se i cosiddetti normali sono quelli che “leggiamo” nelle cronache dei quotidiani: il marito che ammazza la moglie, la mamma che fa fuori il figlio, il giovanotto che dà fuoco ai barboni, il religioso che violenta i bambini…sai cosa vi dico? Che io non solo non sono normale, ma non ci tengo neanche ad esserlo!
Se prima della “Tv in prima serata” asserivi di possedere un’autostima molto avanzata, ora a che livello è? (nel libro c’è una battuta molto divertente, alla Woody Allen: “ho un’autostima così sviluppata che spesso mi dimentico perfino di essere handicappato”)
Be’ facendo l’elenco dei privilegi degli handicappati tutto e’ tornato nella norma e cioe’ sono perfettamente consapevole di essere handicappato. Praticamente un handicappato a norma.
TARGATO H
Il tuo progetto è straordinario e modernissimo e pronto a schiantarsi contro il muro del perbenismo ipocrita della nostra società, abbattendolo. Sono tutti ai tuoi piedi per quanto provocatore e carogna tu sia…bè è strepitoso. Come ci si riesce?
Essere paraculi e’ un dono di natura, ma la verita’ e’ che bisogna lavorare sodo. E infatti tutto il progetto che ha portato anche alla pubblicazione del libro (“Handicappato e Carogna” edito da Mondadori) e’ frutto di un lavoro intenso e condiviso con Alessandro Castriota. Insieme abbiamo scritto e realizzato il tutto, compresa la performance nel programma di Fazio e Saviano.
(l.st.)