Il sound cupo e ipnotico della band pesarese
Sulla copertina in bianco e nero del nuovo disco dei Be Forest si vede un sipario che sta per aprirsi, oltre il quale non c’è altro che buio. E’ il biglietto da visita di “Knocturne”, terzo disco della band di Pesaro, in uscita oggi venerdì 8 febbraio.
Una fotografia eloquente: i nuovi brani del trio (con testi in inglese, fatta eccezione per due tracce strumentali) sono un cupo e ipnotico condensato di post-punk e shoegaze, che riecheggia gruppi quali Cure, Joy Division, Slowdive, Minor Victories. “All’inizio pensavamo a un’ambientazione nello spazio”, dice la cantante e bassista Costanza Delle Rose. “Poi ci siamo sentiti attratti dall’opposto, dall’idea di quel buio interminabile: questa immagine che si è impressa di più nelle nuove canzoni”.
Canzoni che i Be Forest proporranno presto anche all’estero: la band a maggio sarà a Brighton, nel Regno Unito, per “The Great Escape Festival”, e tra marzo e aprile negli Usa con un aventina di date, incluso un passaggio per il “South By Southwest” di Austin, Texas.