Senigallia presta a Forlì due capolavori dell’arte Rinascimentale
Due capolavori senigalliesi custoditi nella Pinacoteca Diocesana sono esposti ed ammirati nell’imperdibile mostra “L’Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio” presso i Musei San Domenico di Forlì da sabato 10 febbraio fino al 17 giugno 2018.
La mostra di alto livello qualitativo e di irresistibile richiamo internazionale per gli intenditori ed appassionati d’arte, come ormai annualmente da ben 12 anni organizzano e propongono i Musei San Domenico di Forlì, dal significativo titolo “L’Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio”, si prefigge di illustrare e rappresentare per la prima volta in modo congruo con un accurato percorso espositivo l’irresistibile bellezza di un secolo compreso fra l’ultima fase del Rinascimento italiano e il prepotente insorgere del Barocco.
E’ giusto sottolineare, infatti, che il periodo che va dalla realizzazione del Giudizio Universale di Michelangelo nella Cappella Sistina (1541) e la rapida affermazione a Roma del rivoluzionario e borderline Caravaggio negli ultimi anni del Cinquecento, costituisce per la storia dell’arte e non solo uno dei più affascinanti e cruciali momenti. Sicchè, su richiesta dello staff tecnico e dei vari curatori, tra cui l’esperto Antonio Paolucci, sono partiti per l’allestimento di Forlì giorni fa dalla Pinacoteca Diocesana di Senigallia ben due capolavori: la stupenda “Madonna del Rosario” di Federico Barocci ed il “Ritratto di Clemente VIII”, eseguito da Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino, ritenuto uno dei maestri del turbolento Caravaggio appena arrivato nella città papale. “Ancora una volta i musei diocesani di Senigallia – come ha ben evidenziato Mons. Pier Domenico Pasquini, delegato per i beni culturali – partecipano allo studio ed alla divulgazione di una grande pagina della storia dell’Arte italiana, dove saranno in mostra capolavori di Raffaello, Rosso Fiorentino, Sebastiano del Piombo, Correggio, Bronzino, Vasari, Pontormo, Lorenzo Lotto, Daniele da Volterra, Parmigianino, El Greco, i Carracci, Barocci, Veronese, Tiziano, Beccafumi, Reni, Zuccari, Rubens e tanti altri grandi artisti. Una città ed una diocesi che custodisce preziose opere d’arte, testimoni di una illuminata committenza e della viva fede dei nostri padri”.
Un motivo d’orgoglio marchigiano in più.
A cura di Vincenzo Prediletto