Presentazione del libro “la meccanica dei sentimenti”

alla Libreria Iobook

 

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La copertina del libro

 

Si tiene oggi, sabato 06/10 alle 18.30 alla libreria iobook di Senigallia (in via Cavour 32) l’incontro con Frank Iodice che presenta insieme ad Antonio Maddama il suo nuovo romanzo “La meccanica dei sentimenti”.

FRANK IODICE è autore dei romanzi Anne et Anne (2003), Kindo (2011), Acropolis (2012), Gli appunti necessari(2013), I disinnamorati (2013), Le api di ghiaccio (2014), Un perfetto idiota (2017), Matroneum (2018), La meccanica dei sentimenti (2018) e delle raccolte di racconti La fabbrica delle ragazze (2006) e La Catedral del tango (2014).

10.000 copie del suo Breve dialogo sulla felicità con Pepe Mujica sono state distribuite gratuitamente nelle scuole.

Il suo blog è  https://frankiodice.it/

Su “la meccanica dei sentimenti”:

Misterioso, sfuggente, inclassificabile il protagonista della Meccanica dei sentimenti, Giò Marealto.

Flâneur disincantato (“Un ricercatore di nulla” che gira per le strade della città in piena notte in attesa di una folgorante ispirazione); straniero a se stesso (come “l’Uomo di latta nella Città di Smeraldo” non ha un cuore e non sa costruirselo da solo); libertino incorreggibile (“[Marealto] mette il viva-voce. ‘Ti aspetterò già bagnata’, risponde Galatea. Tutto il locale si volta verso di lui). Insomma, un po’ Palomar, un po’ Mersault, un po’ visconte di Valmont.

Ne La meccanica dei sentimenti, è sperimentata, così, ogni forma di sentimento vano o straniato (un vero e proprio catalogo ironico delle percezioni di Marealto): il disincanto (“Un uomo solo e una città vuota sono gli amanti più onesti che si possano immaginare”); il cinismo (“La storia dei coinvolgimenti fisici e mentali è soltanto una balla che racconta alle donne per non rivelare la vera natura, una natura che non ammette distinzioni tra carne e anima”); la finzione (“Si sono sorrisi e si sono guardati quando lei ha finto di fargli una domanda e lui ha finto di darle una risposta”); il voyerismo (“Sotto la lampada di uno studio odontoiatrico si può fare bene l’amore, si può leggere il corpo di chi ti sta davanti e godere dentro ogni singola cellula”); la cattiveria come forma di terapia (“La maniera migliore che conosce per vincere il male è fare del male alle persone che gli sono vicine”); la ricerca vana della bellezza (“Ogni volta che ha avuto la tentazione di confrontare le infinite tipologie di bellezza si è sentito a disagio, come se volesse mettersi al posto di Dio”).

Un catalogo narrato al presente per eliminare ogni possibile patina di retorica, restituendo la lucidità e il disincanto del pensiero e della percezione. Un tempo presente che asseconda la smania analitica e dissettoria del protagonista, facendosi visione ravvicinata: primo piano o particolare voyeuristico.

In filigrana la figura della madre, vera e propria sottotrama con tanto di falsa pista, climax e colpo di scena. Un ordito fatto di brevissime citazioni – lacerti illuminanti in progressione – del personaggio materno e della relazione col figlio.

Pian piano prendono forma nella loro drammaticità i complessi di Edipo e di Giocasta che fanno luce sulla figura prismatica di Marealto, dall’infanzia all’età adulta.

Come Mersault, Marealto frequenta cattive compagnie (spaccio, contrabbando, ricettazione…), che lo metteranno in grossi guai; fino all’epilogo drammatico.

Ma se tutta la narrazione è all’insegna del vano, del cinico, dello straniato, La meccanica dei sentimenti si chiude, invece, con un finale catartico, per la consolazione del lettore: lo “straniero” ritrova finalmente la sensibilità, perduta forse già da bambino, ed esce dall’anestesia dei sentimenti, per provare, almeno per una volta, il normale dolore.

“L’Uomo di latta nella Città di Smeraldo” ha ritrovato un cuore.

Domenico Notari

 

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Frank Iodice insieme a José Pepe Mujica

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