Il giro del mondo in 80 giorni
passando per Senigallia
“In soli ottanta giorni” aveva detto Phileas Fogg
“In soli ottanta giorni”, aveva detto Phileas Fogg. “Vincerò la scommessa”
Giunto a Suez, riassumeva la prima parte del viaggio attorno al mondo a beneficio della polizia locale:
– Lasciato Londra mercoledì 2 ottobre ore 10,35 di sera
– Giunto a Parigi giovedì 3 ottobre 8,40 antimeridiane
– Per il Moncenisio a Torino venerdì 4 ottobre, alle 6,35 antimeridiane
– Lasciato Torino ore 7,20 antimeridiane
– Giunto a Brindisi sabato 5 ottobre alle 4 di sera
– Imbarcato sul Mongolia sabato alle 5 di sera
– Giunto a Suez mercoledì 9 ottobre, ore 11 del mattino.
In tutto 65 ore e 25 minuti
Dunque sarà passato per Senigallia poco prima di mezzogiorno di sabato 5 ottobre. Di quale anno? Diciamo del 1872. Qualcuno avrà pur visto passare per Senigallia quel treno a cinque vagoni che gli inglesi chiamavano Indian mail, i francesi Malle des Indes e gli italiali Valigia delle Indie. Passava una volta alla settimana.
La linea adriatica era stata preferita a quella che attraversava la Francia per arrivare a Marsiglia per il fatto che si era dimostrata più diretta e che faceva risparmiare tempo. Prima ancora, per mantenere il contatto tra l’isola britannica e le colonie indiane bisognava compiere il periplo dell’Africa con una navigazione di cento giorni; adesso invece tre circostanze erano intervenute per favorire la scelta adriatica: l’unità d’Italia, l’apertura del canale di Suez e il traforo del Frejus.
In origine la Valigia delle Indie era un treno postale che viaggiava senza passeggeri a bordo attraverso la Francia; a partire dal 1869, però, Peninsular & Oriental aveva trovato conveniente aprire un percorso italiano che conduceva fino al porto di Brindisi, dove merci e passeggeri trasbordavano su un piroscafo della stessa compagnia che attraversava il Mediterraneo per sbarcare ad Alessandria d’Egitto, donde, ancora per treno, avrebbero guadagnato il canale e per nave attraverso il Mar Rosso e l’Oceano Indiano il porto di Bombay (Antonio Gamboni, clamfer.it)
Attratta dal questo percorso verso l’oriente, la Compagnie Internationale des Wagon Lits mise a punto un treno di lusso, il Peninsular Express, che partendo da Londra alle 3,15, prometteva di arrivare a Brindisi alle 4 di domenica pomeriggio: in tutto 45 ore di viaggio. Il treno toccava Parigi Torino, Piacenza, Ancona, Foggia, e Bari prima di arrivare alla coincidenza col piroscafo della P&O.
A partire dal 1890, il Peninsular Express fece servizio (di sola andata) con regolarità. Ma vari fattori, come il mancato raddoppio dei binari e la politica italiana progressivamente assorbita nell’alleanza con gli imperi centrali, consigliarono di diradare i passaggi. La Compagnia P&O trasferì i più grossi piroscafi di nuovo a Marsiglia e lasciò due piccoli e veloci per il collegamento Brindisi-Porto Said. I viaggi divennero quindicinali e infine solo mensili. Nel 1914, all’inizi della Grande Guerra, dopo quarant’anni di onorato servizio, la Valigia delle Indie fu soppressa.
L’immaginato Phileas Fogg, tuttavia, non avrebbe viaggiato su un lussuoso vagone letto della CIWL, perché il suo autore aveva pubblicato Il giro del mondo in 80 giorni già nel 1872, poco dopo dell’avvio della Valigia. La Compagnia attaccò un suo vagone solo nel 1872. Del resto a chi legge i suoi tempi con tanta libertà di pensiero, a volte toccherà pure la sfortuna di essere arrivato troppo presto.
Leonardo Badioli