Dopo aver girato per manifestazioni ora cerca casa
Il Papavero Nero “Evelina”, riprodotto da Giorgio Sagrati, Naturalista di Senigallia, è stato presente in una importante manifestazione tenutasi di recente a Napoli: il GreenBluedays. L’evento ha avuto larga eco sugli organi di informazione della città partenopea. Questo uno stralcio della recensione del quotidiano “Il Roma.net”.
Nel Convento di San Domenico, dove è nata la filosofia di Giordano Bruno e Tommaso Campanella, si svolge Green Blue Days, evento ideato da Sonia Cocozza, Rosy Fusillo ed Elisabetta Masucci. Tre giorni di incontri di professionalità molto diverse fra loro, avvicinando i temi della ricerca al quotidiano, ospitando giovani in formazione e start up, coloro che agiranno e costruiranno il futuro nostro e del pianeta. L’attrice Veronica Maya ha aperto la tre giorni dedicata alla sostenibilità, all’ambiente, all’Agenda 2030 “ideata da tre donne visionarie che hanno creduto nella necessità di porsi domande in termini di sostenibilità e hanno avuto voglia di andare a cercare le risposte”. L’obiettivo di questa tre giorni è stato quello di far dialogare il mondo scientifico, il mondo accademico con il mondo imprenditoriale nell’ottica della sostenibilità con azioni concrete già immediatamente visibili. …….”
Durante la tre giorni dedicata alla sostenibilità ambientale uno dei punti forti è stata la istallazione creata dall’artista Gaia Pietrella dedicata ed ispirata al Papavero ‘Evelina’, isolato e riprodotto da Sagrati ed attualmente presente solo nel suo giardino. Ecco come l’artista lo ha presentato: “Il papavero che non c’era. Un fiore giovane che cerca casa, che cerca il suo habitat in un mondo che funziona alla rovescia!’ Evelina’.
Il papavero nero è frutto di un’ibridazione spontanea scoperto, studiato, riprodotto, migliorato e salvato dal Naturalista Giorgio Sagrati a fine anni 80. Prende poi il nome “Evelina” nel 1997. Senza il suo intervento, molto probabilmente, oggi questa specie non esisterebbe. Nell’ambiente in cui è nato, il papavero nero, avrebbe avuto poche possibilità di sopravvivere, accerchiato dalla crescente urbanizzazione e minacciato dal massiccio utilizzo di diserbanti.
“Credo che l’artista abbia anche ben individuando il problema attuale di una ricerca che va avanti da molto tempo, e sta segnando un momento di impasse. Infatti Evelina cerca casa, un giardino botanico, una parco storico, dove possa trovare un futuro, riprodursi, sviluppare le sue potenzialità, e soprattutto essere analizzata e studiata, ma anche essere vista ed ammirata oltre al ristretto ambito di un modesto giardino privato”, così afferma il suo creatore.
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