Insonnia, ansia, crisi respiratorie, difficoltà di concentrazione sono disturbi legati al troppo navigare in internet. Uno studio americano ha verificato che il 60% degli adolescenti ha disturbi del sonno ogni notte (russamento, risvegli notturni, risvegli precoci al mattino) in parte attribuibili al fatto che, nell’ora prima di dormire, gioca ai videogames, manda messaggini, naviga su internet o viene svegliato da e-mail e Sms.
Un costume sociale che riguarda tutte le età (dai 10 ai 90anni) quello di navigare a tutte le ore e in qualsiasi luogo, chattare, usare il telefonino o altri media. A vent’anni dalla nascita del web, si è però capito che un’ eccessivo carico informativo può avere effetti collaterali anche gravi. Ferdinando Pellegrino, psichiatra a Salerno, ha documentato il caso di un ragazzo di 18anni che, lasciato dalla fidanzatina, ne ha subito l’abbandono virtuale. Quando lei lo ha cancellato dal gruppo degli amici su facebook lui ha fatto di tutto per rientrare nel gruppo di amici della ex sul social network. Alla fine c’è riuscito utilizzando un’altra identità. A quel punto però, visto il profilo aggiornato della ragazza, le foto, i sui nuovi contatti, ha iniziato ad avere attacchi d’asma, che si ripresentavano puntualmente ogni volta che andava su Facebook. La controprova? Semplice, quando i medici gli hanno consigliato di non usare più Facebook, gli attacchi sono scomparsi. La comunicazione virtuale attiva gli stessi meccanismi cerebrali e i medesimi circuiti neuronali della vita di relazione reale per cui può scatenare gli stessi problemi di salute.
Troppo facebook ci rende incapaci di concentrarci nella lettura di poche pagine e di applicarci a qualunque compito che richieda un minimo di concentrazione. E’ quanto sostiene Nicholas Carr in un recentissimo saggio che l’editore Raffaello Cortina ha tradotto anche in italiano e intitolato “Internet ci rende stupidi?”. La tesi dello scrittore americano è che questo mezzo sta cambiando le modalità di funzionamento del nostro cervello, creando una sorta di dipendenza, simile a quella delle sostanze stupefacenti, una voglia e un bisogno incontrollabile di restare connessi e immersi in un flusso di nuove informazioni e nuove notizie, ma senza approfondire nulla. Carr è una persona equilibrata, fortemente affascinata dal mezzo, sempre alla ricerca delle ultime chicche tecnologiche e riconosce gli enormi vantaggi del web. Ti dà accesso a informazioni preziose in poco tempo, rende più rapido il lavoro, aumenta la quantità assoluta di tempo libero. Ma mentre lo usiamo, sostiene Carr, non ci accorgiamo che stiamo sacrificando la nostra capacità di concentrazione su compiti specifici e diventiamo più distratti, frettolosi e superficiali.
Andrea Cesanelli