Con votazione referendaria la Svizzera ha detto NO: non compriamo l’aereo svedese.
Come se in Italia potessimo votare pro o contro gli F-35.
La Svizzera è il solo paese al mondo ad avere una democrazia diretta.
Un regista svizzero francofono, Frédéric Gonset, ne ha realizzato un docufilm in cui riporta opinioni dei proponenti e dei votanti. Tutto un paese si agita e si interpella.
dal nostro residente in Svizzera, Cesare Spoletini
La bataille du Gripen (Caccia bisonico della Saab svedese, preso in considerazione dall’aviazione svizzera, per nuovo acquisto, tre anni fa. Bocciato e impedito dal popolo).
Ecco il trailer in francese di questo ottimo documentario svizzero del massimo interesse. È uscito il 1° marzo (festa anniversario del Cantone e Repubblica di Neuchâtel – 1848) e sono andato a vederlo.
Entusiasta; assolutamente entusiasta!
Per capire che cosa sia e come funzioni la cosiddetta “democrazia diretta” elvetica, i suoi frequentissimi “referendum” propositivi,
confermativi e abrogativi, ogni italiano (e non solo italiano…) interessato all’argomento “democrazia svizzera” dovrebbe vederlo.
È roba da cineforum, ovviamente.
Potrebbe essere un preziosissimo complemento “video” a tutti gli argomenti trattati nell’opuscolo “La democrazia diretta vista da
vicino”, presentato in maggio scorso dall’autore Leonello Zaquini al Centro sociale delle Saline di Senigallia (vedi art: Democrazia diretta elvetica, “medicina” per l’Italia)
Sul piano estetico, inoltre, il film è senza dubbio gradevolissimo; non ci si annoia mai.
Intervengono testimonianze e interviste “volanti”, di strada e di piazza, ai cittadini elvetici delle tre lingue del Paese. Non pochi gli interventi in italiano (sottotitolati nelle altre due lingue), dei cittadini ticinesi.
Impressionante, per chi non è avvezzo, nell’ascoltare come certi personaggi maneggino con disinvoltura le diverse lingue nazionali.
Purtroppo il documentario esiste solamente in due versioni, sottotitolate per il pubblico germanòfono e francofono, rispettivamente.
Schade! Dommage! Peccato; niente commento in italiano!
Io ho visto la versione commentata in audio francese.
Chi volesse, poi, gustarsi l’ascolto della dolce favella svizzero-tedesca, si accomodi. Sarà servito! L’unico personaggio a parlare in Hochdeutsch (tedesco standard) è un insegnante di scuole medie durante la sua lezione, in classe!