“Tra il sogno e la memoria”
L’ultima “fatica”, parlando sia in senso fisico che artistico, di Carlo Iacomucci (https://www.ecomarchenews.com/quando-larte-ispira-la-poesia/) è un’incisione di grandi dimensioni, in cui ritroviamo la “ summa” di tutta la sua poetica. In realtà, l’opera ha avuto una lunga gestazione iniziata parecchi anni fa, ma è stata ultimata solo di recente. Si possono chiaramente intravedere due livelli: quello in basso, nero, scuro e ricco di elementi tipici come i suoi immancabili spaventapasseri o personaggi, che qui hanno sembianze umane … sembrano quasi persone reali … Salendo con lo sguardo verso l’alto, i colori scuri si tramutano in scala di grigi e, attraverso una fitta pioggia di gocce, segni, linee, reticoli, tratteggi, a volte più marcati a volte più leggeri, quasi a simboleggiare una pioggia che purifica l’anima e dona serenità, si arriva al colore rosso, simbolo di passione, di amore e di vita. Nel mezzo, a fare da linea di confine, si staglia lo skyline di Urbino, città natale di Iacomucci , che spesso fa capolino nelle sue opere. In basso, la parte materiale e concreta della vita giovanile dell’artista, saldamente ancorata, come le radici degli alberi disegnati … mano a mano che si sale, la visione diventa più leggera e si passa ad un piano più spirituale, quasi una forma di percorso purificatore, attraverso le gocce , le tracce e i segni, fino ad arrivare al punto più alto della tavola, dove compare un’ala, quasi un aquilone, altro elemento tipico e caro al maestro … ala come simbolo di libertà e di protezione … il suo personale angelo custode, che lo protegge e lo accoglie tra le sue ali, come in un abbraccio caldo e morbido, perfettamente rappresentato dal colore rosso e dalla forma di ragnatela, anch’essa di colore rosso, che lo avvolge.
Nell’ incisione “ Tra il sogno e la memoria” di Carlo Iacomucci, salta subito all’occhio il paesaggio ed i personaggi all’interno di esso, contenuti in una sorta di cornice/finestra o sipario/tenda, che sembrano prendere vita, svelando, da un lato, un mondo ricco di elementi concreti e reali e, dall’altro, motivi e riferimenti onirici e spirituali.
Nella parte bassa dell’incisione c’è uniformità di colore, a voler rimarcare, ancora una volta, la purezza e il rigore dell’incisione, tecnica antica, ma sempre attuale, che richiama ad un ordine e ad una pulizia nello stile, che però, non sempre si lasciano imbrigliare dalla mano dell’incisore. Quindi, seppur raffigurati profili e figure ben precise, non c’è staticità, ma movimento, non c’è rigidezza, ma sinuosità nelle forme. Salendo verso la parte alta dell’incisione, troviamo invece una danza silenziosa che si muove nel vento, come l’arte che danza attraverso i secoli, rimanendo pura e inalterata. Il segno dell’incisione, varca la porta del tempo per entrare nel quotidiano, mantenendo però sempre la sobrietà e l’eleganza visiva che lo contraddistingue.
di Patrizia Minnozzi