Un’antologia poetica esalta la nostra regione
Omaggio alla ricchezza degli idiomi e del paesaggio
57 i poeti marchigiani tra cui la senigalliese Simona Riccialdelli
Restituire atmosfere antiche, arie di borghi e contrade con i loro profumi e le loro tradizioni e luoghi di ritrovo che il tempo ha cancellato, dissolto; far rivivere con lo sguardo i verdeggianti colli e l’inquieto mare ed evocare attimi d’una vita, quando questa era fatta di semplici ed essenziali gesti: un incontro, un saluto, il ritrovarsi nella piazzetta o assolvere ad una comune preghiera.
Queste sono le istantanee di una regione che il poeta, critico letterario Bruno Mohorovich, curatore dell’antologia poetica “Marche – omaggio in versi”, unitamente alla poetessa Elisa Piana, che ha dato alle stampe per conto e grazie alla Bertoni Editore, giovane casa editrice di Perugia. Antologia che verrà presentata il 19 ottobre a Pesaro, alle ore 17.30, presso la Sala del Consiglio comunale.
L’evento, organizzato dalla Bertoni Editore e dall’AIIA (Accademia Internazionale Incisione Artistica) è patrocinato dal Comune di Pesaro, dalla Provincia di Pesaro, dal Consiglio regionale delle Marche, Pro Loco di Candelara, Nuovo Quartiere 3 e dall’Agape Caffè Letterario d’Italia e d’Europa di San Benedetto del Tronto.
Nel corso della manifestazione, l’editore Jean Luc Bertoni consegnerà un premio alla carriera al Maestro Mario Logli, un artista che si è eletto ambasciatore della civiltà urbinate nel mondo attraverso la sua poetica artistica e continuamente ci invita a riflettere sul rispetto della natura.
Con quest’opera, che vede la partecipazione di 57 poeti marchigiani (ci sono anche quattro poesie della senigalliese Simona Riccialdelli) in lingua italiana ed in vernacolo, l’autore della raccolta ha voluto omaggiare non solo la terra che lo ha ospitato (Mohorovich ha vissuto per circa 20 anni a Pesaro), ma ha inteso proporre – come si evince dalle parole di Lorenzo Spurio, prefattore dell’opera – “un’antologia di brani che parlano delle Marche (siano gli autori marchigiani o meno), vale a dire che abbiano da dire qualcosa sulla regione, da raccontarla, da individuarne alcun carattere distintivo. Ecco perché il titolo del volume è così esatto e pertinente: seppure ci sono raccolti molti poeti marchigiani, questa non è una raccolta di poeti marchigiani strettamente intesa ma una raccolta di episodi, immagini, personaggi, colori, ricordi e tanto altro ancora relativo alle Marche. Omaggio alle Marche dunque: difatti varie poesie sono in forma di ringraziamento, altre esaltano i contesti urbani ai quali il poeta è particolarmente attaccato, altre ancora sono degli inni, odi di riconoscenza, canti meravigliati dinanzi a tanta beltà e ricchezza”.
Una particolare attenzione il curatore l’ha prestata ai poeti che si esprimono in vernacolo e che ricoprono una vasta parte dell’antologia, dove, ancora una volta emerge, tra l’ironia e l’amaro sorriso che strappano, ritratti di personaggi tipici, di ritualità quotidiane e soprattutto – nel verso dialettale – l’originaria appartenenza di ogni poeta che scrive. Perché la diversità di una regione, come afferma lo stesso Mohorovich nella sua nota introduttiva, vive anche nella molteplicità dei suoi idiomi. Ed allora vediamo succedersi sfogliando le pagine lo jesino che si contrappone al matelicese, l’anconetano all’ascolano, l’urbinate al pesarese.
La presentazione dell’antologia, si avvale del contributo degli incisori dell’AIIA (Accademia Internazionale Incisione Artistica) che hanno arricchito il volume con le loro opere, grazie all’impegno del Presidente dell’Associazione Lorenzo Fattori e dell’artista pesarese Mara Pianosi.